PAVLINA SASINKOVA
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Factory House è il risultato di una trasformazione attenta: da edificio industriale a residenza contemporanea. Il nuovo intervento riprende fedelmente forma e volume della fabbrica originale, reinterpretandoli con sobrietà e rispetto per la memoria del luogo.
Elemento centrale del progetto sono le storiche aperture verso il giardino, mantenute e modernizzate. Queste finestre raccontano l’identità passata dell’edificio, ora rilette con proporzioni e materiali adatti alla nuova funzione abitativa. È un dialogo tra passato e presente, tra struttura e utilizzo.
Il cuore della casa si trova al piano superiore: uno spazio aperto, luminoso e articolato intorno alla terrazza sul tetto. Questo ambiente esterno, riservato e ben orientato, amplia la percezione dello spazio abitativo e offre un’oasi privata tra cielo e verde. Le ampie superfici vetrate portano luce naturale all’interno e rafforzano il legame tra interno ed esterno.
La composizione architettonica è minimale ma espressiva. Linee pulite e materiali essenziali definiscono un linguaggio coerente, capace di fondere il nuovo con il preesistente in modo fluido e discreto.
Factory House è un esempio virtuoso di riuso e trasformazione su piccola scala, dove l’identità del passato non viene cancellata, ma reinterpretata. Un’abitazione che nasce dalla memoria industriale e guarda al futuro con equilibrio, comfort e autenticità.